Nella piccola via Speronari, a due passi dal Duomo di Milano, apre una nuova realtà: una struttura ricettiva articolata in 22 suites con affacci suggestivi e inediti su antichi cortili e la chiesa di Santa Maria presso San Satiro dove si staglia la torre del Bramante. L’ingresso, quasi nascosto, rivela al suo interno la presenza del ristorante argentino El Porteño che vanta location in tutta Milano. Entrando nelle camere, l’atmosfere da casa, per quanto di lusso, ti accoglie rivelando stanze di carattere arricchite da preziosi tessuti (di Dedar per le testate dei letti) e dai mobili, quasi tutti realizzati su disegno da Francesca Attolini che si è occupata del progetto degli interni. Il recupero di questo edificio storico, ideato dallo studio Angus Fiori Architects, si è concentrato in particolare su tre temi: l’impiego di materiali e tecnologie ecosostenibili, l’isolamento acustico degli ambienti (infatti pur essendo un luogo di passaggio molto affollato, all’interno delle stanze regna il totale silezio) e l’illuminazione calda (Kreon) che accompagna il linguaggio  moderno degli interni, riscaldati dalla scelta dei colori e dei tessuti. Nel rispetto di quello che era il luogo iniziale: un edificio dell’800 che nella facciata, ristrutturata mantenendo in parte la struttura originaria, esprime tutto il suo fascino.

Questa struttura nasce da un incontro, quello di Paolo Catoni  e Martino Conti di HotelSolutions, con Fabio Acampora e i fratelli Sebastian e Aljandro Bernardez di Dorrego Company: insieme hanno ideato una struttura di lusso giovane e glamour che, accompagnata dalla sapienza dei piatti serviti da ristorante argentino, in una nuova versione Gourmet. Aperta ovviamente a tutti e non solo ai fortunati ospiti delle suites.